domenica 17 ottobre 2010

Fight Club

Titolo: Fight Club
Titolo originale: Fight Club
Autore: Chuck Palahniuk
Anno: 1996

Il libro…

Copertina della prima edizione americana
Un anonimo protagonista, frustrato, insonne e un po’ nevrotico, ci guida attraverso la  sua crescente insoddisfazione nei riguardi di un’esistenza – personale e sociale – di cui non trova più il significato e di cui ormai non condivide più i valori. Fa l’assicuratore, è benestante e ha un bell’appartamento, ma nel tempo libero ama frequentare gruppi di sostegno per malati terminali e per persone con un disagio psichico.
La sua vita cambia quando s’imbatte in un tipo enigmatico e di grande carisma di nome Tyler Durden. Proiezionista e cameriere a tempo perso, Durden è una via di mezzo fra il guru, l’agitatore e il terrorista anarcoide; predica la ribellione alla società dei consumi e lavora in segreto per sabotarne le certezze. Parte fondando un fight club, ovvero un circolo dove – in totale segretezza – altri frustrati e insoddisfatti annegano le sconfitte personali nella violenza e nell’autolesionismo. Continua a costruire il proprio progetto rivoluzionario reclutando nuovi e sempre più numerosi adepti. Per finanziarsi vende sapone che produce grazie all’aiuto dell’esercito che man mano va formando.  
Tra l'anonimo narratore e Durden s'inserisce Marla, una ragazza che ha più volte oltrepassato l’orlo della crisi nervosa, ipocondriaca e soggetta a spaventosi sbalzi d’umore.
I tre non possono che trovarsi e stringere un legame sempre più intenso che li condurrà, in una continua escalation,  ad andare a vivere insieme, ad abbandonare le proprie singole esistenze e a confondersi, forse, l’uno con l’altro.

Ossessioni, fobie e valori della “generazione di uomini cresciuti da donne”. Nel folgorante primo romanzo di Chuck Palahniuk c’è tutto degli anni Novanta e non solamente. La paura delle malattie, la vita dei single, l’omologazione e l’impersonalità di lavori noiosi e ripetitivi, la frustrante sensazione di quando ci si accorge che non si prova nessun piacere o desiderio nel rimanere nei ranghi del sistema. Nel soffocante mondo del benessere e dei consumi obbligatori, l’autodistruzione diviene la sola strada percorribile. S’incomincia dalle proprie cose e si arriva a se stessi. Si abbandona, si distrugge, ci si trasforma: la bella casa, il lavoro, la carriera, le donne, la propria identità fino a non sapere più chi si è veramente. La (auto)violenza e il dolore (fisico) sono i mezzi per raggiungere una nuova consapevolezza di sé, per trovare – o almeno cercare – la liberazione. La bella casa arredata Ikea, una serie di camice bianche ben stirate e una professione ordinaria non sono che la copertura sotto la quale si nascondono le nevrosi e le debolezze. Il fight club con i suoi incontri segreti e le sue regole ferree da rispettare diventa un punto di riferimento per un numero sempre maggiore di persone. Ma la lotta continua anche montando frammenti di film porno all’interno dei cartoni animati, sputando nei piatti di facoltosi clienti, arrivando in ufficio con la faccia devastata dai pugni, creando un mini esercito di fedeli, producendo sapone: l’obiettivo è sabotare ciò che esiste e instaurare un nuovo ordine. Questo, tuttavia, sarà così disordinato, individualista e anarchico che forse non potrà mai funzionare.

…dal libro al film…

Il film di David Fincher (già regista di Seven e The Game) riproduce alla perfezione le atmosfere paranoiche e deformate del libro. Toni cupi e lividi, buio e luci al neon, scene violente di forte impatto, montaggio di grande effetto che dà ritmo al film e valorizza ancora di più il finale a sorpresa, frasi divenute di culto ben dosate tutto lungo la pellicola e infine le ottime interpretazioni di attori in grande forma fanno di Fight Club un’ottima pellicola. Tornando agli attori, perfetto sia il protagonista/narratore Edward Norton sia il suo alter ego/inseparabile compagno Tyler Durden (Brad Pitt) sia la nevrotica e paranoica Marla Singer (Helena Bonham Carter): tutti e tre sanno rendere bene l’idea di quella spirale di autoconsumo e di degradazione fisica e psichica che i personaggi subiscono nel libro.



Dati film

Titolo: Fight Club
Titolo originale: Fight Club
Regista: David Fincher
Sceneggiatura: Jim Uhls (romanzo: Chuck Palahniuk)
Interpreti:
·         Edward Norton (narratore anonimo)
·         Brad Pitt (Tyler Durden)
·         Helena Bonham Carter (Marla Singer)
·         Meat Loaf (Robert Paulson)
Anno: 1999
Paese: USA, Germania
Colore: Colore
Durata: 139 minuti
Genere: Drammatico
Internet Movie Data base

5 commenti:

  1. ...solo per curiosità
    Fight Club è diventato famoso in Brasile perché, purtroppo, è successo un tragico evento. Un maniaco con una pistola è entrato in un centro commerciale e ha aperto il fuoco sulla folla che guardava il film provocando diversi morti. Il giorno dopo, i giornali sono stati unanimi nel prevedere che la violenza contenuta nel lavoro diretto da David Fincher è stata la causa del massacro.

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  2. nn sapevo di questa tragedia in brasile...

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  3. Più che violenza sugli altri il film avrebbe dovuto provocare istinti di autoviolenza...
    Da un punto di vista filologico poi, l'asassino avrebbe dovuto usare le mani o al massimo la lisciva ;-)

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