lunedì 7 marzo 2011

Pop Porno, Godard e...

Ancora un post dedicato all’intreccio tra musica-video, libri e cinema.

Il Genio
Questa volta ci fermiamo in Italia con un duo di artisti salentino-milanesi che di nome fa Il Genio. La canzone in questione si intitola Pop Porno ed è stata un vero e proprio tormentone tra la fine del 2008 e l’inizio del 2009 (aggiungiamo subito un bel tormentone, non avendo nulla a che vedere con roba del tipo Waka Waka di questa estate o, peggio, Chiwawa di qualche anno fa). Usando la descrizione presa pari pari da Wikipedia (io non avrei saputo dire meglio) Pop Porno è definito “un brano raffinato che recupera le atmosfere della musica anni Sessanta, dello Shibuya kei e dell'easy listening internazionale”… Senza dubbio, un esperimento molto piacevole e reso ancora più interessante dal video che ne accompagnava la messa in onda.
E il clip è un vero intrico di rimandi e citazioni. Roba da malditesta. Come prima cosa si ricostruisce una scena di uno dei film rappresentativi della Nouvelle Vague, il Vivre sa vie (1962) di Jean Luc Godard. Alessandra Contini, voce de Il Genio, fa il verso ad Anna Karina, maliziosa protagonista della pellicola di Godard. Come la bellissima musa del maestro francese, la cantante improvvisa un balletto attorno a un tavolo da biliardo dove un ragazzo dall’aria indifferente tenta di fare qualche tiro (nel video interpretato dall’altra metà del gruppo, Gianluca De Rubertis).
Il gioco degli specchi continua. Non contenti della prima citazione ne infilano un’altra, sempre godariana: nel mezzo del brano i due accennano dei passi di quello che sembra proprio un ballo di gruppo, molto – tanto – simile a quello presente in A bande à part (1964) altro celebre film del francese (con la Karina sempre come attrice protagonista).
Ma non è finita qui. C’è ancora da scoprire qualcosa. Per esempio che la pettinatura e le movenze della cantante ricordano molto da vicino quelle di Uma Thurman in Pulp Fiction, quando lei e Travolta si cimentano nel famoso contest di ballo…
E tutto ciò non è per nulla casuale. Il cerchio si chiude se si pensa che Quentin Tarantino è un grande estimatore di Godard (anch’egli amante dei B-movie) e che in onore del cineasta francese ha chiamato la sua casa di produzione proprio A bande à part…
Quando dicevo che è “roba da malditesta” non scherzavo, dunque. Il regista di questa riuscita operazione è Stefano Mordini.
L’unica cosa che posso consigliarvi è guardarvi i video che linko di seguito…
CHARLIE CITRINE



5 commenti:

  1. Hai ragione! Non sapevo perchè ma 'Il Genio' mi ha sempre ricordato la Francia. Ora ho finalmente capito...
    *La Papera*

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  2. Alcune canzoni del loro album erano anche cantate in francese. Mi stavano simpatici loro, onesti e sinceri. Mi ricordo che dissero: Col secondo singolo vedremo se la gente amava il nostro stile o amava solo quella canzone e noi diventeremo delle meteore. Purtroppo sono diventati delle meteore.

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  3. @ La Giraffa e la Papera: in effetti, lo stile e le atmosfere vogliono essere quelle della Parigi dei Sessanta... lo fanno con leggerezza e quindi non infastidisce (da vedere il video di Non è possibile, per apprezzare una Milano molto francesizzata...)

    @ Perso: hai ragione Perso. Secondo me, però, erano già contenti per l'inaspettato successo del primo...

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  4. Però ragazzi, come muove la camera Tarantino in questa sequenza!!!

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  5. Però Godard, ne vogliamo parlare?! La camera si muove e Anna Karina non è quasi mai tagliata a metà...

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