sabato 22 gennaio 2011

Il curioso caso di Benjamin Button

Titolo: Il curioso caso di Benjamin Button
Titolo originale: The Curious Case of Benjamin Button
Autore: Francis Scott Fitzgerald
Anno: 1922

Il libro…

La locandina del film - Warner Bros.
È davvero singolare il caso di Benjamin Button di Baltimora, bambino nato vecchio nel 1860 e vecchio morto neonato settanta anni più tardi. Nel mezzo una vita stupefacente. Lo stesso stupore misto a diffidenza che coglie medici, infermiere e genitori quando si trovano di fronte a quello strano fenomeno. Senza dubbio deve aver fatto una certa impressione il vederlo incastrato nella culla della nursery, con le gambe secche a penzoloni, la schiena incurvata, la barba e i capelli grigi. Il piccolo Benjamin non è che un “bebé di 14 lustri”, già in grado di parlare e di camminare, seppur a fatica, considerando il suo fisico indebolito…
Anche per Benjamin il tempo passa, ma a differenza di quello che accade al resto delle creature su questa terra, lo fa a ritroso, costringendolo a percorrere in senso inverso tutte le tappe della vita, in un continuo e inarrestabile processo di ringiovanimento.
La sua è un’esistenza curiosa, ma non sfortunata. Geniale negli affari e ben inserito in società, Benjamin vive soddisfazioni e delusioni, momenti felici e sventure come tutti gli altri uomini. A volte è solamente una questione di tempi differenti. Rifiutato dall’università di Yale in gioventù per il suo aspetto troppo vecchio, prende la propria rivincita in vecchiaia quando il fisico finalmente ringiovanito glielo permette. Ne più ne meno del resto dell’umanità anche Benjamin viene poco considerato ed emarginato nella vecchiaia, comandato e controllato nell'infanzia, mentre si sente pienamente realizzato e padrone del proprio destino nell’età adulta. L’unica differenza è che a lui tutto ciò arriverà in ordine contrario.

Questa short story fa parte dell’antologia Racconti dell’età del jazz, pubblicata nel 1922 da Fitzgerald. Tirandomela un po’ la definirei un divertissement, una specie di cazzeggio letterario dell’allora giovane scrittore americano. Niente di serio, dunque, ma una storiella piacevole piena di ironia e tanta leggerezza. Ci si aspetta drammi esistenziali, pensieri profondi, riflessioni sul tempo e sulla vita triste degli “errori della natura” e, invece, ci si trova di fronte a scenette piuttosto divertenti, quasi comiche. Da giovane, l’acciaccato e annoiato Benjamin, per far contento suo padre rompe i vetri, finge di essere un monello vivace, si tinge i capelli, si veste con i calzoncini corti. Da vecchio, il sempre più giovane protagonista è costretto dal figlio a appiccicarsi baffi posticci e a chiamarlo “zio” per evitare degli imbarazzi davanti agli altri… 

…dal libro al film…

Brad Pitt invecchiato in una scena del film
Della storia di Fitzgerald, David Fincher utilizza solamente l’idea di fondo del bambino nato vecchio che al posto di invecchiare ringiovanisce. Tutto il resto non c’entra nulla. La struttura e l’ambientazione, gli accadimenti, l’atmosfera che si respira nella pellicola rispetto a quella del libro sono completamente differenti.
Innanzitutto, la storia, che qui è costruita come un lungo flashback: la figlia di un’anziana donna in punto di morte scopre la verità sulla vita di sua madre rileggendone il diario. Tutto ciò mentre, all’esterno, l’uragano Kathrina sta raggiungendo la città di New Orleans. Secondariamente, la vicenda non è ambientata nell’Ottocento, ma percorre una buona fetta di Novecento. Terzo elemento di distinzione, la famiglia di Benjamin; nel film suo padre, disperato alla vista di quel bambino tanto particolare, lo abbandona sulle scale di un ospizio per anziani. Quarto, l’atmosfera farsesca e un po’ comica del racconto cede il passo a qualcosa di decisamente più serio, sentito, profondo. 
Nelle oltre due ore di durata della pellicola c’immergiamo nell’esistenza di Benjamin Button, ne seguiamo i passi nel mondo (la vita all’ospizio, i viaggi per mare e in Oriente, l’esperienza in guerra) e soprattutto ne conosciamo gli amori. O meglio l’amore per una donna, Daisy. I due si incontrano quando lei, bambina, va a trovare la nonna alloggiata all’ospizio dove vive anche Benjamin (vecchio d’aspetto ma non d’età, essendo quasi coetaneo della ragazzina). Fanno amicizia, giocano insieme, insomma s’intendono sin da subito. E da quel momento in poi le loro vite cominceranno a intrecciarsi, in un continuo perdersi e ritrovarsi.
Il tempo, però non gioca dalla loro parte e l’intenso legame che li unisce deve fare i conti con il “curioso” destino di Benjamin. Sanno che potranno essere felici solamente per un periodo limitato, quello della maturità, quando entrambi potranno godere appieno l’uno dell’altra prima che le loro esistenze riprendano a correre, ma in direzioni opposte: una verso la naturale vecchiaia e l’altra verso una stranissima giovinezza.

Gran bel film capace di farci partecipare e sentire “affetto” per la sorte dei personaggi. Si tratta, inoltre, di una struggente e profonda riflessione sul tempo e sulle circostanze. Osservando il caso di Benjamin e di Daisy, ci si accorge che per essere felici non è sufficiente incontrare le persone giuste, ma che è fondamentale imbatterci in esse al momento giusto. Accade che le cose belle, spesso, arrivino troppo presto o troppo tardi, in frangenti più o meno sbagliati, quando le nostre esistenze hanno preso direzioni ben chiare o quando tutto è già deciso e non si può più tornare indietro. Senza una certa sincronia, la felicità diviene ancora più fugace e imprendibile di quanto già non lo sia.
Bravo Brad Pitt (truccato da ottuagenario e ringiovanito al digitale, facendo ripensare alla sua apparizione in Thelma&Louise…) e strepitosa e sempre più affascinante Cate Blanchett (sia nella parte della giovane che in quella della donna matura).

Dati film:

Titolo: Il curioso caso di Benjamin Button
Titolo originale: The Curious Case of Benjamin Button
Regista: David Fincher
Sceneggiatura: Eric Roth, Robin Swicord (romanzo: Francis Scott Fitzgerald)
Interpreti:
·         Brad Pitt (Benjamin Button)
·         Cate Blanchett (Daisy)
·         Tilda Swinton (Elizabeth Abbott)
·         Julia Ormond (Caroline Button)
·         Jason  Flemyng (Thomas Button)
Anno: 2008
Paese: USA
Colore: Colore
Durata: 166 minuti
Genere:Drammatico

10 commenti:

  1. Né letto, né visto.
    Però volevo farti i complimenti per l'articolo. Bello.

    ;)

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  2. Se hai voglia guardalo. Ne vale la pena (e il tempo).

    Grazie davvero per i complimenti. Detti da te fanno doppiamente piacere (siamo davvero due gentleman tu ed io...) ;-)

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  3. Ho visto questo film 2 volte perchè davvero lo merita per i particolari. Fincher il regista, Cate Blanchett, Taraji P. Henson (Come mamma di Benjamin) e Pitt derubati di un Oscar a mio giudizio. La Accademy Awards sta diventando come Sanremo.

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  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  5. Assolutamente surreale!!!
    Dal punto di vista romantico, è impossibile non essere toccata.
    Tuttavia, potrebbe essere stata introdotta (dato che il film è piuttosto lungo), alcuni sprazzi di realtà, per quanto riguarda la malattia del protagonista. Vorrei osservare che, guardando il film per quasi tre ore e non sapere nemmeno il nome della malattia strana che Benjamin è portatore, è quello di lasciare un grande vuoto nel pensiero dello spettatore.

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  6. @PROVE:
    Hai ragione, ma sulle scelte dell'Academy ho smesso di interrogarmi da un pezzo. Basta pensare a Paul Newman o a Martin Scorsese (due nomi a caso) e al fatto che abbiano ricevuto un riconoscimento solamente molto, troppo tardi...

    @Roberta:
    è vero che è surreale. Ma è anche la "magia" della fiction. Libri e cinema ci permettono di "rompere gli schemi" della realtà e andare oltre quello che siamo abituati a vedere o percepire ogni giorno...
    Sono daccordo con te: come storia sentimentale è davvero perfetta. E te lo dice uno che non si emoziona quasi mai... ;-)

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  7. Ehilà!
    Vieni a ritirare il premio va...
    No, non il banner...

    ;)

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  8. Ecco un altro di quei film che devo recuperare... solo che trovare 3 ore di calma per godermi questo film è sempre più difficile :-P

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  9. Molto lungo, vero. Direi da week-end. Magari da pomeriggio della domenica, quando si ha tempo.

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  10. bellissimo film... davvero molto bello *____* !!! <3

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