mercoledì 15 dicembre 2010

Scandalo al sole

Titolo: Scandalo al sole
Titolo originale: A Summer Place
Autore: Sloan Wilson
Anno: 1958

Il libro…


Sloan Wilson
Per pagarsi gli studi universitari, Ken Jorgenson aveva fatto il bagnino nell’esclusiva isola di Pine, dove la ricca borghesia dell’Est Coast villeggiava.  Lì aveva avuto una fugace ma intensa relazione con Sylvia già fidanzata con Bart Hunter, rampollo di una famiglia in vista di Boston. 
Vent’anni dopo Ken torna sull’isola, ma questa volta come turista. Le cose sono molto cambiate da quando veniva sbeffeggiato da tutti quei debosciati figli di papà per la sua umile condizione. Ora è sposato, ha una figlia di nome Molly che adora, una moglie puritana che non ama ma soprattutto è diventato milionario  grazie alla sua abilità di chimico e di imprenditore. A Pine Island ritrova Bart e Sylvia. Anche a essi la vita ha riservato importanti cambiamenti. Innanzitutto la ricchezza, che ora non c’è più. Poi la passione, anch’essa svanita. Si sono trasferiti a vivere sull’isola con i loro due figli, John e Carla; lì, per tirare avanti, si sono inventati albergatori, trasformando la vecchia dimora di famiglia in una casa-vacanza. Ma le cose non vanno bene: d’estate pochi clienti e d’inverno la solitudine, il freddo e un’esistenza al limite della sopravvivenza.
Com’è facile intuire, tra Ken e Sylvia si riaccende quell’antica passione mai veramente spenta. Sono sufficienti pochi giorni per far decidere ai due adulti di assecondare il cuore e di dare una svolta alle loro vite: divorzio dai rispettivi coniugi e inizio di una nuova esistenza insieme, questa volta felice.
Ma questo non è l’unico amore a sbocciare. C’è anche quello giovanile e, all’inizio, molto più platonico fra i figli di entrambi, Molly e John.
Tutto sarebbe perfetto se il divorzio non arrivasse a sconvolgere le vite di tutti, accanendosi in maniera particolare su quelle dei due adolescenti innamorati. Sballottati tra collegi e case sparse per gli States e ostacolati nel prosieguo della loro relazione, Molly e John rimarranno in contatto grazie a lettere, telefonate e qualche rapido incontro. In attesa di poter dichiarare a tutti il loro amore…

Raccontata così, la trama di Scandalo al sole fa inevitabilmente pensare al peggiore prodotto del genere “rosa" (dalla Collana Harmony in giù…). In realtà il romanzo di Sloan Wilson non solamente ha una sua dignità ma anche un suo “peso”, considerando il clamore che dovette suscitare negli anni Cinquanta, quando venne pubblicato.
Il tradimento, il divorzio e le conseguenze sui figli, la legittima aspirazione a essere felici e a rifarsi una vita e il rispetto delle convenzioni sociali, la sessualità degli adulti e quella degli adolescenti. Temi che in quel decennio tanto particolare e lontano – e non mi riferisco solo al numero di anni che lo separa dai Duemila – erano considerati più che proibiti, dei veri e propri tabù.
Dicasi lo stesso per la critica – che letta nella prospettiva di oggi, appare un po’ ingenuotta – contro l’ipocrisia e il perbenismo delle classi borghesi, contro il conformismo imperante nella middle class americana del primo e ideologicamente marcatissimo periodo della Guerra Fredda e contro la sessuofobia di matrice moral-puritana di quell’America profonda e provinciale.     
Ken e Sylvia scelgono la felicità, pur sapendo che sconteranno la loro decisione sia da un punto di vista affettivo (l’allontanamento dai figli) sia sociale (l’esclusione da parte dei vecchi amici). A costo di apparire egoisti non soffrono in silenzio, infelici con i rispettivi coniugi che non amano, ma hanno il coraggio delle proprie azioni, convinti che il tempo – per essere banali – sarà galantuomo e darà loro ragione (tra l’altro è difficile non comprenderli, visto che la moglie di Ken è un’acida maniaca dell’igiene, con una madre che definire scassaballe sarebbe riduttivo, mentre il marito di Sylvia è un ubriacone senza midollo, dal fare insopportabilmente sarcastico).
M’immagino l’effetto prodotto in Italia, Paese con una situazione socio-economica non solamente di forte disomogeneità e contraddittorietà, ma anche di spaventosa arretratezza sia in termini generali, sia rispetto a quella americana, dove – per esempio – il divorzio era consentito da molti decenni (da noi fu introdotto definitivamente per via referendaria nel 1974…).
Insomma, un romanzo tutto sommato piacevole e ben scritto, da leggere anche come un interessante documento dell’epoca. Se Wilson avesse sfrondato qua e là, alleggerendo la storia da qualche passaggio un po’ ripetitivo, sarebbe stato ancora più convincente.
Molto buona la parte iniziale e ben riuscita la descrizione del perbenismo imperante nella famiglia della moglie di Ken (roba da schiaffi).

…dal libro al film…


Locandina del film
Film hollywoodiano dell’onesto Delmer Daves che sfrutta gli aspetti più scandalistici e pruriginosi della vicenda, il tutto condito con una buona dose di ovvietà in salsa sentimentale. Per esempio, il rapporto fra i due ragazzi è molto delicato nel libro mentre nella pellicola è reso in maniera più diretta e senza sfumature. Analogo discorso per il personaggio di Molly che, nel romanzo, è dipinta come una ragazzina timida, riservata e seria, mentre nel film è una specie di ninfetta in piena tempesta ormonale.

Ne esce qualcosa di un po’ superficiale, ma ben confezionato, capace di creare dibattito e far parlare di sé. Una specie di American Beauty degli anni Cinquanta, per capirci. Non male, dunque, ma si galleggia senza andare mai a fondo nelle cose. Rispetto ad American Beauty, però, non c’è un interprete del calibro di Kevin Spacey.
I vari Richard Egan, Sandra Dee o Dorothy McGuire sembrano usciti dalle pubblicità del catalogo Postalmarket per cucine accessoriate e tagliaerba. Capelli scolpiti dalla lacca, sorrisi di un bianco eclatante, espressioni plastificate: non una goccia di emozione esce dalle loro performance.
Parte del successo è dovuto anche alla superba colonna sonora di Max Steiner.

Ultima annotazione su traduzione/scelte editoriali: in inglese il titolo originale è A Summer Place. Da noi si è deciso di piazzarci la parola “scandalo”…

Dati film:

Titolo: Scandalo al sole
Titolo originale: A Summer Place
Regista: Dalmer Daves
Sceneggiatura: Dalmer Daves (romanzo: Sloan Wilson)
Interpreti:
·         Richard Egan (Ken Jorgenson)
·         Dorothy McGuire (Sylvia Hunter)
·         Sandra Dee (Molly Jorgenson)
·         Arthur Kennedy (Bart Hunter)
·         Troy Donahue (John Hunter)
Anno: 1959
Paese: USA
Colore: Colore
Durata: 130 minuti
Genere: Drammatico, romantico
Internet Movie Data base

3 commenti:

  1. Sì, è vero, il successo di questo film in Italia è stato più per la sua bella colonna sonora che per il soggetto del film e l'interpretazione degli attori.
    Ciao Alessandro, auguri di Buon Natale a te e Famiglia. Stefano di Semplici Conversazioni

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  2. Be', il periodo è il mio preferito, lo sai...
    Film che non ho visto perché dei fifties prediligo la sci-fi e il noir. Una sola osservazione, dalla mia documentazione risulta in realtà una società americana molto più preparata a questi tipo di "scandali" di quanto non sembri a prima vista.
    Basta osservare le burrascose relazioni sociali di alcune dive del silver screen di quegli anni. Roba da far strabuzzare gli occhi ancora adesso.

    Ne ho anche parlato in un articolo su Gloria Grahame... ;)

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  3. Vero. La società americana non è un monolite... e sicuramente ci sono più "società americane" all'interno degli States. E' interessante notare come ciclicamente escano film o opere di largo consumo in grado di suscitare dibattito o scandalizzare... (l'esempio di American Beauty alla fine dei Novanta o di 9 settimane e mezzo negli Ottanta, ma anche de Il Laureato nei Sessanta)...

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