Titolo originale: The Accidental Tourist
Autore: Anne Tyler
Anno: 1985
Il libro…
Non nascondo di essermi accostato ad Anne Tyler con una certa diffidenza. Mi ero messo in testa che fosse una scrittrice “per sole donne”, quelle che ti raccontano storie di principi azzurri lasciati scappare, di rimpianti per una gioventù mai vissuta fino in fondo, di estati sonnacchiose e di rapporti problematici con la propria madre.
La locandina del film |
Bene, non so da dove venisse questo strano pregiudizio, so solamente che sono sempre stato alla larga dai suoi romanzi. Quando, in libreria, mi capitavano fra le mani mi bastava dare uno sguardo alla copertina per riporli sullo scaffale. Una diffidenza che è continuata fino a qualche settimana fa quando, rivedendo per l’ennesima volta – ma non è mai abbastanza – William Hurt e Kathleen Turner in Brivido caldo di Lawrence Kasdan mi è venuta in mente Turista per caso, altra pellicola del talentuoso regista americano, anch’essa con la Turner e Hurt come protagonisti. L’associazione con il libro della Tyler è stata immediata così come l’idea di poterne parlare nel blog. Bisognava, dunque, farsi forza e iniziare la lettura.
Mentre mi preparavo allo sbadiglio e a commenti del tipo “ma come fanno a pubblicare certa roba!”, Anne Tyler mi ha sorpreso, avendo la meglio sulla mia prevenzione.
Ho, pertanto, dovuto ammettere che mi sbagliavo di grosso e promettere a me stesso – come accade ogni volta – che in futuro non mi sarei più fatto guidare da quegli stramaledetti preconcetti.
Ma veniamo alla storia. Baltimora, anni Ottanta. Il protagonista Macon Leary (un uomo, dunque, non una donna!… così ho realizzato sin da subito che del lavoro della Tyler non avevo proprio capito nulla) è un borghese di mezza età abitudinario, metodico e riservatissimo – fino a rasentare la misantropia – oltre che incredibilmente prevedibile e un po’ noioso. Una terribile e recente tragedia lo ha – se possibile – reso ancora più schivo e lontano dal resto dell’umanità. Macon si guadagna da vivere come scrittore di fortunatissime guide di viaggio per persone che a viaggiare sono costrette come gli agenti di commercio, i rappresentanti, gli uomini di affari. Obiettivo di queste pubblicazioni è indicare al “turista per caso” o “per necessità” i posti dove ritrovare i luoghi familiari, le sicurezze dell’abitudine, in maniera da limitare al massimo il senso di lontananza da casa e da evitare il più grave inconveniente dello spostamento, ovvero l’imbattersi in qualcosa di nuovo. Tuttavia, la sua esistenza pianificata, sempre più povera di affetti, è improvvisamente esposta alla forza dirompente di un “ciclone” di donna che irromperà nel suo quotidiano, sconvolgendolo.
La Tyler è straordinaria nel costruire una storia umanissima e intima in cui è bello ritrovarsi e in cui ci si sente tirati in causa. E tutto partendo dalle piccole cose e dalla descrizione dei gesti e degli affetti più quotidiani e semplici. Altrettanto brava a bilanciare dolore e ironia, disillusione e speranza.
…dal libro al film…
Confermo la mia predilezione per Kasdan, regista che amo. La sua abilità nell’entrare nelle pieghe della storia (e non a caso è anche un valente sceneggiatore) si rivela dal modo in cui ricostruisce le situazioni, le ambientazioni, i dialoghi fino alla maniera con cui dirige gli attori e li fa muovere sul set. È un cinema di grande precisione, attento ai dettagli (una mano, una tazza sul tavolo, la scatola dei cereali sopra il frigorifero etc.) e concentrato sugli interpreti, valorizzati da inquadrature mai scontate (un’espressione, un sorriso, un movimento del corpo). Un cinema fatto di “cose” e di “persone”, di “spazi piccoli”, di battute azzeccate e credibili.
Un cinema anni Ottanta che – e forse cadrò nella trappola della nostalgia canaglia… - purtroppo non c’è più, spazzato via dalla frettolosità dei prodotti targati anni Novanta e dal gigantismo di quelli dei Duemila (ovvio che quando applico queste categorie non penso ai generi avventura/fantascienza/colossal, ma alle pellicole drammatiche o alle commedie, più o meno agrodolci, che si giravano in quel periodo).
Inoltre, la pellicola si avvale di tre stupendi interpreti. Partiamo da Kathleen Turner, regina di quel decennio, bellissima e raffinata, sensuale ma gelida, pericolosa e al contempo carica di ironia (una femme fatale che, tuttavia, riesce a prendere e a prendersi in giro… Il gioiello del Nilo docet). È lei l’antagonista per eccellenza, la donna di cui è sempre meglio non fidarsi ma dalla quale si è irrimediabilmente attratti (da bambino ne ero segretamente innamorato… ma forse lo sono ancora oggi). Qui è perfetta nel ruolo della ex moglie di Macon.
Poi c’è William Hurt, che per la capacità espressiva e la bravura nell’essere “conduttore” di sentimenti e stati d’animo potrebbe essere l’antitesi degli holliwoodiani “facce da sfinge” Tom Cruise, Nicholas Cage o, in tempi più recenti, Ben Affleck e per certi versi (e so che sarò criticato) Matt Damon. Non per insistere, ma negli anni Ottanta sceglievano gente come lui per fare film di successo. Gente vera, reale, che al posto di volti di cera aveva facce in cui le persone normali potevano ritrovarsi mentre, seduti al cinema, sgranocchiavano pop corn. Così, tanto per rendersi conto del calibro del personaggio, dal 1981 al 1990, Hurt è stato protagonista di film come Brivido caldo (1981), Il grande freddo (1983), Gorky Park (1983), Il bacio della donna ragno (1985), Figli di un dio minore (1986), Dentro la notizia (1987) e Ti amerò... fino ad ammazzarti (1990).
Infine Geena Davis. La futura Thelma interpreta la scoppiettante e un po’ pazza Muriel, magrissima e iperattiva donna che scombinerà la vita di Macon. A suo agio con vestiti e accessori kitsch, unghie lunghe e il suo sorriso a 36 denti. Strameritato Oscar per la miglior attrice non protagonista.
Recuperate sia il libro che il film!!
CHARLIE CITRINE
Titolo: Turista per caso
Titolo originale: The Accidental Tourist
Regista: Lawrence Kasdan
Sceneggiatura: Frank Galati, Lawrence Kasdan (romanzo: Anne Tyler)
Interpreti:
· William Hurt (Macon Leary)
· Geena Davis (Muriel Pritchett)
· Kathleen Turner (Sarah Leary)
· Bill Pullman (Julian)
· Amy Wright (Rose Leary)
Anno: 1989
Paese: Stati Uniti
Colore: colore
Durata: 121 minuti
Genere: drammatico
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