giovedì 23 settembre 2010

About a Boy - Un ragazzo

Titolo: Un ragazzo
Titolo originale: About A Boy
Autore: Nick Hornby
Anno: 1998

Il libro…

Copertina dell'edizione inglese
Siamo nella Londra della prima metà degli anni Novanta, quelli della cool Britannia.
Accade che due persone con vite, età, interessi, caratteri completamente differenti e che probabilmente mai – se non fosse per gli strani intrecci del destino – si frequenterebbero, non solamente si conoscono ma diventano addirittura importanti l’una per l’altra.
Si tratta dei “due ragazzi” Will e Marcus. Il primo è un 36enne, single convinto, ricco e sfaccendato (vive di rendita grazie ai soldi delle royalties che guadagna ogni anno su una ridicola canzone natalizia incisa dal padre). Il secondo è un 12enne, introverso, un po’ testardo e dal modo di fare talvolta stravagante. S’incontrano per caso quando Will, in cerca di luoghi dove abbordare nuove ragazze, decide di partecipare a un gruppo di sostegno per giovani genitori (teoricamente destinato alle ragazze-madri…) inventandosi l’esistenza di un figlio che in realtà non ha.
È grazie alla frequentazione con una ragazza di nome Susie che Will entra in contatto con Marcus e con sua madre Fiona, una mezza hippie, piuttosto stramba e in piena crisi depressiva dopo essere stata abbandonata dal compagno. La conoscenza avviene in circostanze che sarebbe riduttivo definire "poco convenzionali" : la trova riversa sul divano, priva di sensi ma ancora viva, e con un bel po’ di pillole nello stomaco.
Non sappiamo se Will intuisca sin da subito quanto quelle circostanze – cioè l'imbattersi in Marcus, in Fiona e nel tentativo di suicidio di lei – possano incidere sulla sua esistenza futura. Sappiamo però che si affretta a promettere a se stesso di stare alla larga da quell’ambiente e di non lasciarsi coinvolgere emotivamente in una vicenda popolata da persone a lui estranee e per di più afflitte da tanti, troppi problemi. Lontanissimo dall’idea di paternità e allergico a qualsiasi forma d’impegno sentimentale (che sia per amore o amicizia), Will vuole continuare a condurre la sua vita egoisticamente piena di impegni secondari (vestire alla moda, ascoltare musica, guardare i programmi alla tv, andare per locali, passare da una donna all’altra), preferendo rimanere nel limbo di un’esistenza pianificata di scapolo senza grandi responsabilità e legami troppo solidi.
Tutto realizzabile e alla sua portata se non fosse per Marcus. È proprio quel bizzarro e cocciuto ragazzino a insistere nel voler entrare nella vita di Will, presentandosi a casa sua puntuale, ogni pomeriggio, e passando con lui intere mezz’ore a guardare programmi alla TV.
Durante queste quotidiane irruzioni nella sua privacy, Will scopre che Marcus è soprattutto un ragazzino complicato, insicuro e terribilmente solo. La scuola è un vero incubo. Troppo condizionato dalla logica e dalle idee bislacche della madre, viene emarginato dai suoi coetanei, canzonato da quelli più grandi e ignorato dall’altro sesso, oltre che vessato dai bulli, che ne fanno il loro principale passatempo. Gli unici punti di riferimento nello scombiccherato nucleo di persone che gli gira intorno sono Will e una 15enne di nome Ellie, la ragazza più insofferente e indisciplinata della scuola, che decide di prenderselo sotto la sua ala protettiva per puro spirito di contraddizione.
Will capisce perfettamente il disagio di Marcus e ne diventa una specie di pedagogo – molto sui generis – istruendolo su quella cultura pop di cui l’adolescente sembra non conoscere nulla. In qualche modo, facendogli conoscere i Nirvana o Snoop Dogg, le sneakers e i fast-food, Will aiuta Marcus a crescere e a diventare più sicuro di sé, oltre che più accettabile agli occhi dei suoi coetanei. Una “normalizzazione” dagli effetti benefici, che non va interpretata come educazione al conformismo o tentativo di eliminazione della diversità, ma piuttosto come metodo di per riappropriarsi della propria adolescenza. Se fino a quel momento ha vissuto soffocato da una madre iper-individualista e piena di strane fissazioni (sul cibo, sulla musica, sui vestiti e sulla vita in generale), Marcus ora smette di pensare e giudicare la realtà che lo circonda utilizzando solamente le categorie, i gusti e le idee che gli ha fornito Fiona. Scoprendo che esistono altre vie, finalmente comincia a vivere e a ragionare da ragazzino.
Inutile dire che anche Will trarrà dei vantaggi dall’incontro con Marcus, accorgendosi quanto sia piacevole sapere di avere qualcuno di cui prendersi cura.


…dal libro al film

La locandina del film
Piccole variazioni alla trama – funzionali alla messa in scena – non cambiano la sostanza del film che ricalca per struttura e contenuti il romanzo.
Stesso rispetto vale per il tocco leggero che l’abilissimo Hornby usa per descrivere pensieri e sentimenti, per la sua capacità di generare dialoghi divertenti (molto “cinematografici” fin dal romanzo) e di creare situazioni spassose.
Insomma, i fratelli Chris e Paul Weitz non fanno danni e riportano su pellicola buona parte della freschezza e dello humor dello scrittore inglese.

Molto azzeccata la scelta di Hugh Grant, perfetto nel ruolo di Will, scapolo disimpegnato, superficiale, egoista e fashion-addict. Finalmente torna a recitare (sul serio): attenua un po’ il fare da gigione che ha contraddistinto le sue performance da almeno dieci anni a questa parte e limita al massimo il ricorso alla mimica facciale (con il suo vasto repertorio di sorrisini, strizzatine d’occhi, fronte corrugata, bocca aperta per indicare sorpresa, battito di palpebre per mostrare stupore, ciuffo rimesso in posizione et similia).
Menzione anche per il giovane Nicholas Hoult (Marcus), qui ancora in versione “bravo bambino” prima di diventare l’infido e manipolatore Tony del teen drama Skins.      
     

Dati film

Titolo: About a Boy
Titolo originale: About a Boy
Regista: Chris e Paul Weitz
Sceneggiatura: Peter Hedges, (romanzo:Nick Hornby)
Interpreti:
·         Hugh Grant (Will)
·         Nicholas Hoult (Marcus)
·         Toni Collette (Fiona)
·         Rachel Weisz (Rachel)
·         Natalia Tena (Ellie)
Anno: 2002
Paese: USA, Gran Bretagna, Francia, Germania
Colore: colore
Durata: 101 minuti
Genere: commedia

4 commenti:

  1. Nicholas Hoult è anche interprete in A single man... Bravo Charlie! Forse un lunghi i post... non so se il lettore di un blog è così... paziente. Ma questa foto di gente seduta su divanetti che si trova nello sfondo, che cos'è?
    Silvia

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  2. Hai ragione, già avute lagnanze per l'eccessiva lunghezza... cercherò di ridurre e di limitare in lunghezza le mie sbrodolate...
    La foto l'ho fatta io al MOMA (scusami se è poco... ma noi gente di mondo...ah ah)e una di quelle persone sedute è mia moglie...

    Giusto! A single man...

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  3. Direi che la piacevole incosistenza di Hornby in generale trova terreno fertile in campo cinematografico per attecchire.
    Nel senso che si adatta bene a quel cinema inglese un po' umoristico, un po' sentimentale che spesso ci regala pellicole ben riuscite.
    In definitiva comunque diventa una questione di gusti, personalmente ogni tanto mi concedo qualche pausa "rilassante" e questo About a Boy si è rivelato perfetto allo scopo.

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  4. Il romanzo rientra - come dici bene tu - in quella piacevole inconsistenza che a volte è bello ritrovare (su carta come su pellicola). Hornby è bravo e l'aveva già dimostrato con Alta Fedeltà.
    Rispetto a quella di Alta Fedeltà però, la trasposizione cinematografica di About a Boy deve molto del suo successo alla buona interpretazione di Grant, che, come scrivevo nel post, è tornato finalmente a fare l'attore... (in Alta Fedeltà, film di cui spero di parlare presto, il protagonista è, invece, l'uomo-sfinge John Cusack...)

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